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CINA. RISPOSTA AI DAZI DI TRUMP: TASSATI 128 BENI IMPORTATI DAGLI USA

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di Guido Keller –

Se non è guerra commerciale, poco ci manca. Dopo che il presidente Usa Donald Trump ha firmato il decreto sui dazi per alcuni beni importanti dalla Cina, in particolare acciaio (25%) ed alluminio (10%), oggi è arrivata la risposta del governo di Pechino, che ha fatto altrettanto per 128 categorie di merci, compreso generi alimentari quali carne di maiale e frutta, per un totale di 3 miliardi di dollari.
La mossa di Trump ha sì un valore protezionistico finalizzato a tutelare la produzione e quindi i posti di lavoro negli Stati Uniti, ma nel contempo si abbatte come una scure sul settore delle esportazioni per l’elementare legge della risposta simmetrica.
In questi giorni si sono svolti negoziati tra le due parti per giungere ad un accordo, a quanto pare però senza risultato, e con la contromisura adottata oggi il ministero del Commercio cinese si è posto l’obiettivo di fare pressioni sull’amministrazione Trump per arrivare ad una revisione della politica protezionistica.
Lo stesso ministero ha annunciato nei giorni scorsi che in un primo momento sarebbero stati applicati dazi del 15 per cento a 120 categorie di beni, ma in caso di mancato effetto, si sarebbero aggiunti altri prodotti con un’imposizione del 25 per cento.
Trump, che ancora non ha escluso di fare altrettanto con l’Unione Europea (ha spiegato che “l’Unione Europea ha barriere: loro possono fare affari con noi ma noi non possiamo fare affari con loro, non è equo”), nei giorni scorsi ha spiegato che “Ho chiesto loro (ai cinesi, ndr.) di ridurre immediatamente il deficit commerciale di 100 miliardi di dollari. E di certo non va bene se gli altri tassano del 25% una nostra auto e noi tassiamo una loro auto del 2%…. ecco come ha fatto la Cina a ricostruire….”.
C’è da dire che effettivamente il surplus della Cina verso gli Usa è di circa 300 miliardi, pari al 65% del totale, ma il contenzioso a suon di dazi è destinato a ingrandirsi, anche perché l’amministrazione Trump intende arrivare ad una tassazione complessiva per 60 miliardi di dollari, con 1.300 beni provenienti dalla Cina da tassare.

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